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Anello Balme, Pian della Mussa, Croce Perlo, Pian Gioè


Descrizione

Partenza: Balme Pattinaggio
Tempo totale per completare l’anello: 4 ore circa
Difficoltà: E
Segnavia: frecce, bolli + 219 + 217
Periodo: giugno - ottobre
Dislivello: 750 m circa
Quota partenza 1360 m
Quota massima: 2129 m

ITINERARIO
Escursione media, non presenta difficoltà particolari ma richiede un buon allenamento, per
superare i circa 750 metri di dislivello e completare l’anello lungo circa 10 km .
Si parte da Balme e si segue il sentiero 220 fino al Pian della Mussa.
In corrispondenza dell’agriturismo La Masinà, si stacca sulla destra orografica della Stura
un sentiero, che sale in uno spettacolare bosco di larici, arricchito nel mese di giugno da
fioriture particolari.
Al termine della salita si raggiunge la croce dedicata al capitano Giuseppe Perlo: una
croce liberty in ferro battuto, un vero e unico gioiello che ha come sfondi la Ciamarella,
l’Uja di Mondrone e la Rocca Tovo, restaurata nel 2023 dal CAI Lanzo in collaborazione
con l’ANA di Torino.
Si prosegue salendo fino al bivio con il sentiero 219, qui si svolta a sinistra e si segue il
sentiero 219, grazie al quale si arriva al colle della Ruta (2129 m) da dove inizia la discesa
che porta al Pian Gioè, eccezionale pianoro di origine glaciale, solcato al centro da un
canale creato per irrigare i pascoli. Questo sentiero termina in corrispondenza di una
roccia dalla forma originale, dove si innesta nel bivio con il sentiero 217.
Al bivio si volta a sinistra seguendo il sentiero 217 e si raggiunge l’Alpe Comba, antico
alpeggio collocato al centro di uno spettacolare anfiteatro naturale.
Proseguendo nella discesa si raggiunge la frazione Cornetti e infine si rientra a Balme.
STORIA
Questa escursione porta a contemplare il superbo panorama della valle da punti di
vista insoliti, la salita si sviluppa infatti sul versante orografico destro del torrente Stura.
Raggiunti i 2050 metri, ci si trova di fronte ad un capolavoro in ferro battuto in stile liberty:
la croce dedicata alla memoria di Giuseppe Perlo, morto il 30 dicembre 1923. In quei
giorni erano in programma a Balme numerose competizioni sportive: tra cui la gara di sci
“fondo” (oggi sarebbe una scialpinistica) che aveva come percorso: Balme, Pian della
Mussa, Colle Tovetto, Pian Saulera, Colle Tovo, Pian Gioè, Alpe Comba e arrivo ai
Cornetti.
Giuseppe Perlo era uno sportivo, amante della montagna, che aveva conosciuto
bene anche come valoroso combattente nella Prima guerra mondiale, era infatti capitano
del 3° Reggimento alpini ed era stato insignito della medaglia d’argento al valor militare. Si
era iscritto a diverse gare, il 30 dicembre, nonostante il maltempo, volle provare il percorso
della gara di “fondo”, segnato dalle guide con delle bandierine rosse. Nel primo

pomeriggio, non vedendolo tornare, partì subito una squadra di ricerca, composta da
guide balmesi e soci del CAI. Lo cercarono fino a notte fonda, nonostante l'imperversare
della tormenta. All’alba del 31 dicembre il tempo era migliorato, divennero così visibili le
sue tracce, che permisero ai soccorritori di trovarlo nel pomeriggio, nel tratto finale del
percorso, dove era morto a causa di un arresto cardiaco, a poca distanza dalla discesa
finale.
Giuseppe Perlo fu la prima vittima italiana della pratica sportiva dello sci.
Per molto tempo Antonietta, la sorella di Perlo, tornò ogni anno per deporre un
mazzo di fiori di seta ai piedi della croce. Nei primi mesi del 1974, dopo eccezionali
nevicate, una valanga si staccò dalle pendici del Tovo e travolse la croce, spaccandola a
metà e trascinando via la parte superiore, che fu ritrovata casualmente una quindicina di
anni dopo e riportata vicino al basamento.
Quest’opera d’arte, con raffinate e delicate decorazioni floreali, meritava il restauro
in occasione del centenario della scomparsa di Giuseppe Perlo. Con questa decisione del
CAI Lanzo, è iniziata l’impegnativa serie di attività per il trasporto, il restauro e la
ricollocazione della croce. Nel mese di luglio del 2023, è stato rimosso il moncone dal
basamento, la croce è stata poi trasportata a Balme con l'elicottero, utilizzato in quei
giorni per la ristrutturazione del bivacco Molino. Dopo il restauro realizzato da un socio
CAI, fabbro in pensione, la croce è stata verniciata e imballata, preparandola per il viaggio
di ritorno.
Il ritorno in quota e la ricollocazione sono stati possibili grazie all’intervento degli
Alpini della Sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Alpini. Gli alpini hanno
trasportato a spalle la croce, lungo il ripido sentiero che si percorre all’inizio di questa gita,
un trasporto veramente impegnativo, difficile e molto faticoso. Sempre gli Alpini hanno
provveduto anche a ricostruire il basamento, a ricollocare la croce e ad apporre una targa
commemorativa.
La seconda parte dell’escursione conduce attraverso alpeggi storici, che
evidenziano diverse caratteristiche costruttive, la più evidente è la sistemazione degli
edifici: a Pian Gioè le costruzioni sono distanti le une dalle altre, mentre alla Comba sono
raggruppate. Questa diffenza potrebbe essere attribuita al fatto che nel primo caso si
trattava di singole proprietà private, nel secondo caso invece era sorto come alpeggio
condiviso, una proprietà consortile.
Lungo tutto il percorso si è circondati da panorami mozzafiato con cime di oltre
tremila metri che accompagnano tutto il cammino.




Foto

Anello Balme, Pian della Mussa, Croce Perlo, Pian Gioè


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